Il declino della democrazia parlamentare classica, iniziato con Tangentopoli, è oramai evidente e irreversibile. Tutte le assemblee rappresentative (dai consigli comunali al parlamento) sono state svuotate di poteri, a favore degli organi esecutivi e degli organismi internazionali. In tutti i partiti, con la parziale esclusione del PD, è giusto dirlo, la rappresentanza e selezione della classe dirigente non è più democratica (attraverso partecipazione, dibattito interno, tesseramento e congressi) ma è gestita per cooptazione dall'alto, da ristrette oligarchie fedeli a capi carismatici. Queste due condizioni oggettive hanno ulteriormente degradato, trasversalmente a tutti gli schieramenti, il livello medio (intellettivo, culturale e morale) della classe dirigente politica, degli eletti-nominati e dei rappresentanti territoriali, che hanno mantenuto privilegi economici e nominali ma completamente perso ogni autonomia, rapprentatività ed autorevolezza. Con gli attuali sistemi partitici ed elettorali è praticamente impossibile scalare i movimenti politici e le istituzioni, dove si sono sedimentate caste autoreferenziali che pensano innanzitutto allo propria sopravvivenza, senza venire a compromessi. Nel sistema liberal-capitalista occidentale la Politica (ovvero la nobile arte di difesa della nostra sovranità nazionale e popolare) conta sempre meno rispetto agli interessi privati dei potentati finanziari che controllano la moneta, le banche, le borse, le assicurazioni e gran parte dei mass media. E nessun governo italiano, compreso quello attuale, sembra riuscire a fare veramente i nostri interessi nazionali: continuiamo a rimanere colonia USA-NATO, supini agli interessi geopolitici, militari, economici ed energetici stranieri, incapaci di una nostra politica estera in Eurasia e nel Mediterraneo.
In questo quadro generale, la vecchia destra sociale italiana è oggi divisa in tre schieramenti (Lega, FDI, e gruppi oltranzisti), nel suo complesso incapace di incidere veramente sulla situazione politica interna e internazionale. La piccola ma storica comunità militante nata come "Destra per Milano" (nata nel 2000), evoluta poi come "Fare Fronte", ed oggi rinata dalle sue ceneri, come la mitica e simbolica fenice, sotto la sigla "Nordestra", continua il suo libero e coerente percorso politico e culturale. Nordestra è circolo autonomo ma federato al Movimento Sociale Europeo (di Gerardo Bigliardo), alla Fondazione Europa dei Popoli (di Mario Borghezio) ed al Movimento Internazionale Eurasiatico (di Alexander Dugin), e sostiene l'unità di tutte le forze patriottiche, sociali, identitarie e sovraniste, intorno alla nuova Lega nazional-popolare di Matteo Salvini, alleato di Marine Le Pen e delle destre europee. Con tutti gli altri vecchi amici e camerati che, oggi, percorrono altre strade parallele (in FDI e gruppi vari) abbiamo deciso, ove possibile, di collaborare, in nome delle comuni origini e dei valori condivisi, non perdendo più tempo in polemiche fratricide, assolutamente inutili. La cosa sicura per tutti è che ci siamo e sempre ci saremo, tenendo alte le nostre bandiere e facendo sentire forte la nostra voce, perchè per noi la Politica è passione e tradizione, sacrosanto dovere, patriottico e cavalleresco, nei confronti della nostra comunità, dei nostri caduti, della nostra terra e del nostro popolo.
Roberto Jonghi Lavarini
presidente circolo Nordestra
dirigente nazionale MSE
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