mercoledì 17 aprile 2019

Mario Borghezio: un soldato politico...


Mario Borghezio non è stato ricandidato al Parlamento Europeo, dopo 18 anni di ininterrotta presenza a Strasburgo e Bruxelles. La scelta è stata motivata, sottovoce, per la sua anzianità anagrafica e di servizio, ma in tanti, anche nella Lega, lo vedevano come un personaggio scomodo e ingombrante. A noi spiace, sinceramente, perchè lo abbiamo sempre seguito e stimato, e nella Lega al 30% potevano anche trovargli un posto. Ricordiamo che è proprio grazie a Mario Borghezio se la Lega è rinata, destroide nazionale, diventando il primo partito italiano. Fu proprio il dirigente leghista torinese, con una solido passato giovanile nella destra radicale, infatti, a sostenere, per primo, l'alleanza europea con il Front National francese, allora ancora governato dal suo vecchio amico Jean Marie Le Pen, padre di Marine. E ringraziamo Mario Borghezio per il coraggio e la coerenza tante volte dimostrati sul campo, prendendo, praticamenteda solo, le difese di tanti esponenti, comunità e iniziative della destra italiana. Dietro l'aggressivo e folkloristico capo popolo leghista anti immigrati, che urla e dice parolacce sia in piazza che in televisione, in realtà, vi è un colto avvocato, uno profondo studioso, un fine bibliofilo, appassionato di storia, filosofia, etologia, antropologia, esoterismo ed antiquariato, con forti legami internazionali. Ma a parte l'anzianità ed il suo caratteraccio (noto quanto le sue sfuriate), il vero problema di Borghezio è stato, in tutti questi anni, pur promuovendo varie iniziative culturali ed editoriali, non avere creato un gruppo solido e duraturo, una corrente organizzata che lo sostenesse e difendesse. Sia la fondazione che il giornale Europa dei Popoli non sono mai decollati veramente perchè dietro c'era solo lui che non è mai riuscito (o non ha mai voluto?) fare squadra. Suoi eredi politici sono rimasti il suo storico braccio destro nella Lega, Max Bastoni (ora consigliere regionale della Lombardia), l'amico walser destroide Roberto Jonghi Lavarini (presidente di Nordestra) e, politicamente, il giovane talebano Vincenzo Sofo, fidanzato di Marione Le Pen e candidato europeo nel sud Italia.

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